FE/MailArt – Dedicato Donna
FE/MAIL ART – LA FOTOGRAFIA
Ancora un progetto storico con opere provenienti dagli Archivi del Musinf e attualizzato da una riproposta, una nuova selezione di artiste curata da Chiara Diamantini e Stefano Schiavoni. Il titolo della mostra si basa su un gioco di parole, essendo la contrazione tra il termine mail art e l’espressione inglese che significa femminile. Venne adottato nel 1983 da Mirella Bentivoglio per una mostra internazionale di arte postale a Salonicco, nella quale veniva conservato il formato costante (cm.21 x 21) che era stato adottato in due precedenti collettive al femminile da lei curate: alla Biennale di San Paolo del 1981 e nello stesso anno, in quella di Medellin, Colombia. Ricordando il risultato di ordine e di rigore – pur nella varietà – di quelle memorabili mostre, le fotografie sono anche un omaggio agli oltre cinquant’anni di esposizioni collettive al femminile curate da Mirella Bentivoglio. Si è voluto quindi riproporre anche in questa occasione quel particolare titolo e quel formato, senza modificare nulla. Questo nuovo progetto approfondisce ulteriormente l’attività di analisi del lavoro di alcune delle artiste coinvolte storicamente nella mostra Fe/Mail Art. I curatori Chiara Diamantini e Stefano Schiavoni tra le opere disponibili nell’Archivio del Musinf, hanno selezionato quelle che non solo formalmente, sono state realizzate esclusivamente attraverso il linguaggio fotografico. Oggi Senigallia Città della Fotografia rimane infatti il piano operativo regionale al quale far riferimento.qui per aggiungere il proprio testo
Il risultato è la riproposta delle artiste, con opere storiche che segnano e documentano in modo distintivo un periodo di grande fermento e ricerca di qualità, negli ambiti dell’arte contemporanea. Tra le artiste una scrittrice fotografa svizzera: Laurence Deonna (1937-2023) Premio Unesco per l’Educazione alla Pace 1987, autrice del libro “Dialogo a due Voci” che rappresenta uno sforzo concreto verso un traguardo di pace, con dialoghi registrati di donne delle due parti del fronte: arabe e israeliane, le quali hanno le stesse parole, mai di odio, sempre di sofferenza per la guerra che ha travolto le loro famiglie. Dobbiamo con estrema preoccupazione, constatare che dopo decenni quei territori vivono ancora la stessa drammatica condizione. Inviata speciale sui fronti di guerra per il principale quotidiano di Ginevra, la Deonna ha scattato fotografie che documentano i volti e i casi dei suoi racconti. Mentre su di un fronte espressivo diverso e complementare, il lavoro della colombiana Silvia Mejia con la sua Poesia Gestuale, una sintesi di immagini ed i gesti eseguiti con le sue mani. In evidenza la fotografia di Elisabetta Gut, NOS, simbolo dell’edizione 1991. Queste immagini ora si allineano accanto alle opere delle altre artiste, in una dimostrazione di solidarietà femminile per un mondo di armonia internazionale e di uguaglianza dei diritti umani. Le espositrici hanno provenienze diverse, culture diverse, lingue diverse, da più Paesi hanno inviato queste buste-sorpresa come un nuovo lessico che consente una universale comunicatività. Le opere sono state raccolte dal Museo senigalliese dal 1991 al 1993 e rilette oggi, sono ancora di estrema attualità, dimostrando così la necessaria riproposta espositiva.